22 mar 2008

Free Tibet - 2

Da un articolo di Bernard-Henry Levy sul Corriere della Sera di ieri:

[...] Quello che importa è che, come 18 anni fa, si sia sparato con freddezza sulla folla. Che la capitale, Lhasa, sia stata trasformata in zona di guerra e tenuta sotto stretto controllo da forze di polizia e carri armati, isolata dal mondo. E che i cinesi abbiano mostrato una sovrana indifferenza agli stati d'animo di un Occidente che disprezzano. Avvertiti della nostra pusillanimità durante i massacri in Darfur e le violenze in Birmania, i cinesi hanno capito, o creduto di capire, che noi non ci saremmo dati maggiormente da fare se avessero messo il Tibet a ferro e a fuoco. [...]

[...] Pechino non cederà? I boicottaggi non funzionano? Non si sa mai, finché non si è tentato. Non abbiamo nulla da perdere se ci proviamo, e i popoli cinese e tibetano hanno, invece, tanto da guadagnarci!Non si mescolano sport e politica? Non si priva il mondo di un grande divertimento come le Olimpiadi? D'accordo, amici sportivi. Ma non invertiamo i ruoli. Sono i cinesi a rovinare la festa. Sono loro che disprezzano i principi dei Giochi olimpici. Sono loro i responsabili se la fiaccola, che in maggio sarà innalzata sull'Everest, passerà letteralmente sui corpi di uomini di preghiera e di pace assassinati. Ed è a causa loro, infine, a causa dei macellai di Tienanmen e, adesso, del Tibet, se l'agosto prossimo, quando voi sportivi difenderete le vostre medaglie di fronte ad atleti trattati con anabolizzanti, sottoposti a trasfusioni, trasformati in semi-robot, dovrete correre, lottare, sfilare in stadi macchiati di sangue. [...]

1 commento:

Anonimo ha detto...

Olimpiade, primo boicottaggio
Atleta indiano: non porterò la fiaccola

Il capitano della nazionale di calcio annuncia la sua decisione via fax. La torcia il 17 aprile a New Delhi
NEW DELHI (INDIA) - L'assegnazione dei Giochi Olimpici a Pechino dopo gli scontri in Tibet tra la popolazione locale, scontri che hanno portato ad una dura repressione da parte di Pechino, stanno provocando ancora strascichi in campo internazionale. E tr agli atleti arriva il primo boicottaggio.

BOICOTTAGGIO - Il capitano della nazionale indiana di calcio Bhaichung Bhutia ha infatti rifiutato di portare la fiaccola olimpica quando la staffetta passerà per Nuova Delhi alla metà del prossimo mese. Il calciatore intende così protestare contro la repressione delle autorità cinesi contro le manifestazioni dei tibetani. L’Associazione olimpica indiana (Ioa), che organizza il passaggio della fiaccola nella capitale indiana il 17 aprile, ha invitato diversi atleti a parteciparvi. Bhaichung Bhutia ha faxato lunedì la sua decisione alla Ioa.

fonte: corriere.it