20 feb 2007

Furore

Ho appena finito di leggere "Furore" di John Steinbeck. Che dire, era da tempo che non mi capitava un libro del genere. Letto tutto di un fiato, in costante ansia per i protagonisti, è la storia (l'epopea) di una famiglia di contadini che lascia le sue terre e si muove verso la California, terra promessa che si rivelerà terra arida e inospitale. Non è un caso che continuo a ripetere la parola "terra". E' la base del racconto: origine, tradizione, mezzo di sostentamento, ma anche implacabile aguzzino, sordo alle preghiere dei poveri coloni, costretti alla fuga da una perdurante siccità e dal progresso, nella forma dal latifondo bancario e dalla temutissima trebbiatrice.
Un ritratto dell'America rurale degli anni Trenta, in piena Depressione, in cui la storia di una famiglia, i Joad, si intreccia con la Storia e con i continui intermezzi dell'autore. I valori semplici, la vita spartana e un ingenuo invito ad un comunismo dal tratto umano sono il corollario morale di quest'opera, sempre vivace anche se scritta in uno stile asciutto, scarno ma quanto mai efficace nel rendere atmosfera ed emozioni.

... gli uomini s'appoggiarono coi gomiti sulle staccionate e osservarono il granoturco rovinato, quasi secco ormai, con solo qualche strisciolina di verde sotto la pellicola di polvere. Gli uomini non parlavano e si muovevano appena. E le donne uscirono di casa e vennero a mettersi vicino ai loro uomini per sapere se era questa la volta che i loro uomini si sarebbero dati per vinti. [...]
Dopo un poco, i visi degli uomini perdettero la loro stupefatta perplessità ma acquistarono un'espressione dura, collerica, ostile. Allora le donne capirono che erano salvi, che gli uomini non si davano per vinti, e allora ardirono domandare: Cosa facciamo? e gli uomini risposero: Chi lo sa, ma le donne capirono che erano salvi [...] che nessun disastro era catastrofico se i loro uomini non si arrendevano.

... e da questo primo
noi trae origine un altro e maggiore pericolo, che è rappresentato dalla somma dei due termini "ho qualcosa da mangiare" e "non ho da mangiare". Se il totale dà "abbiamo qualcosa da mangiare", allora la valanga si avvia, il movimento prende una direzione.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

gran bello scrittore steinbeck. Mi piace davvero tanto il suo stile. Ho letto "la battaglia" che consiglio vivamente

Berna ti riconfermi il mio guru culturale

Anonimo ha detto...

Di steinbeck ho letto sia furore che uomini e topi quando ero più piccolo... non ricordo bene perché ma quello che mi ha lasciato un ricordo migliore è il secondo