22 gen 2010

Che pace

Sono in un posto fantastico... sono qui da 5 giorni ma ci starei dei mesi. E' un'isoletta lunga un paio di km sul Mekong, in un punto in cui il fiume si allarga e forma quasi 4000 isole, piu' o meno grandi, al confine con la Cambogia. L'elettricita' e' arrivata solo da 3 mesi, quindi il posto e' ancora abbastanza intatto. C'e' una sola strada di terra battuta, nessuna macchina e qualche bungalow con amaca direttamente sul fiume tra le casette dei laotiani. Un po' di ristorantini e non troppa gente e insetti in giro. Non c'e' nulla da fare, se non leggere un libro, giocare a bocce o bersi una birra o un frullato. Alla sera ogni tanto accendono un fuoco sulla spiaggia e i piu' intrepidi noleggiano una bici per andare a vedere le rapide (veramente impressionanti) ma questo e' il massimo della movida. Alcuni stranieri si sono aperti una guest-house e vivono qui da anni e molti turisti rimangono qui intere settimane ad oziare. Il ritmo e' a dir poco compassato: entri nei bar e nessuno ti guarda, ti servono dopo ore, tutti sono sdraiati e gli unici a correre sono i polli spaventati dalle biciclette. Di giorno passa un carretto con i gelati e un tipo con il motorino vende il pane a tutti. Bellissimo, peccato che domani mi devo spostare...

14 gen 2010

Laos rulez

Nell'ultimo post ero tutto contento di passare in Laos... e avevo ragione! Per questi primi giorni si e' rivelato un gran bel paese, anche se per motivi diversi da quelli che mi sarei aspettato. Intanto parlano molto di piu' inglese ed e' piu' ricco, anche se bisogna fare probabilmente una distinzione tra le zone dove passano i turisti (che indubbiamente un bel po' di ricchezza la portano) e quelle di campagna o di altre regioni meno visitate.
Poi e' come se fosse un grosso Luna-Park, visto che tutto e' a misura e a divertimento del turista, che magicamente smette i panni del viaggiatore per ritornare vacanziere d'Agosto. Ci sono le guest-house che ti fanno la lavanderia, ti vengono a prendere alla fermata dell'autobus, i baretti che fanno fruit-shake, bar bellissimi con l'happy-hour sul Mekong...
Ci sono tanti turisti e da un lato e' un bene, perche' il posto invoglia la compagnia, pero' dall'altro toglie parte dello spirito del viaggio. In ogni caso ci stiamo divertendo tanto (da un paio di giorni giro con un ragazzo di Rimini che ho conosciuto in barca, un superfestaiolo): siamo scesi lungo il Mekong per due giorni, su un barcone da un centinaio di persone, abbiamo noleggiato una moto da enduro e fatto del fuoripista e i tuffi in una cascata e domani si va in una caverna e a fare kayak.

Abbiamo anche conosciuto qualche laotiano, in un negozio di elettronica, che ha riparato la macchina fotografica del mio amico: entriamo alle 6 di sera e stavano chiudendo... li supplica di fare la riparazione e questi, per 80 dollari stanno li fino alle 11 a lavorare, perche' il mattino dopo dobbiamo partire. Torniamo a riprendere la macchina e questi cominciano ad offrirci birre e a parlarci un po' del loro paese, veramente bello. Sono un popolo molto gentile e sorridente, di gente semplicissima. E' una repubblica comunista, come si puo' vedere dalle bandiere falce e martello fuori dal cortile di ogni scuola, e sono molto conservatori: i locali chiudono alle 11 di sera e c'e' il coprifuoco, non e' legalmente permesso per un laotiano avere rapporti sessuali con stranieri e in televisione censurano anche le scene con baci (in Tailandia il primo bacio in un film si e' visto 3 anni fa). Unica nota negativa, la loro valuta, il temutissimo Khip, scambiato 12.000 a 1 contro l'Euro e soprattutto 250 a 1 contro il Baht, vera unita' di misura di tutto. Ogni volta bisogna andare in giro con rotoli di soldi di valore prossimo allo 0, sembra di essere indietro alle lire.
Fra un paio di giorni mi separo dal mio compagno di viaggio (lo ritrovo alla festa della luna a fine mese) e per un paio di settimane faccio un po' di piu' per conoscere il paese, o forse vado in Cambogia.

9 gen 2010

Thailandia, fine prima parte

Finalmente domani sono in Laos! Diciamo che per quello che ho visto, la Thailandia non e' troppo interessante. Ok, Bangkok e' una megalopoli, nella zona centrale ci sono templi bellissimi e spesso la natura e' rigogliosa e molto diversa dalla nostra, pero' non ho trovato nulla di veramente affascinante.
La cosa piu' bella di questa prima settimana e' stata la citta' di Ayutthaya, capitale prima che lo diventasse BKK: nel mezzo della citta' c'e' un grosso parco pieno di templi in stile kmher (cambogia), thai e birmano, sparsi tra laghetti e piccoli boschi tenuti veramente bene. Ci sono stato quasi due giorni e sempre con la bici, che aggiunge quel qualcosa. Per il resto, e' una citta' dove si sente molto forte l'influenza del Giappone. A parte la quantita' di turisti del Sol Levante (per loro e' una meta piuttosto vicina), ci sono negozi di manga, negozi che vendono pupazzetti di Hello Kitty e Doraemon, internet point coloratissimi solo per i videogiochi, autobus dipinti con i fumetti di Dragon Ball... ovviamente volevo capire qualcosa di piu', ma nessuno riesce a dire una parola in inglese. E' veramente frustrante che ogni minima conversazione sia bloccata sul nascere. Per esempio, in un bar dove fanno vedere le partite di calcio di quasi tutti i campionati europei chiedo "Tonight - TV - Football - Italian ?". Silenzio su tutta la linea, interrotto solo dal latrare di un cane randagio li intorno. Diciamo che e' un po' forse il motivo per cui non mi ha appassionato troppo il paese fino ad ora. Non poter interagire con nessuno del posto e nemmeno con i turisti, che sono spesso in gruppo e non aspettano altro che di arrivare alle isole. E' pero' bastato spostarsi un po' da Bangkok e subito la gente (straniera) e' piu' amichevole: ho girato un po' con uno svedese che forse ritrovo in Laos e poi con 2 inglesi, una con un'accento troppo difficile da capire.
Oggi giornata sull'autobus: 8 ore da Sukhouthai a Chang Rai e poi 3 fino al Mekong e al confine con il Laos. Mi mancavano un po' i trasferimenti lunghi come questo, anche perche' il secondo autobus era uno di quelli loro vecchi, con tempietto buddista sul cruscotto e brandina per far dormire il conducente alla sera.
Domani si attraversa il fiume, anche se il paesino dove sono adesso e' carino: sono in una guesthouse da 2 euro a notte, pulitissima e con vista sul fiume, dove puoi prenderti la bici e c'e' tutta una serie di dvd da vedere sulla veranda all'aperto. Potrei fermarmi un altro giorno, ma mi sa che quasi tutti i posti saranno cosi' nei prossimi giorni, quindi meglio proseguire.

PS: nella foto, massaggi ai piedi con i pesci... quando torno a BKK lo provo!

4 gen 2010

Bangkok

Dopo tanto tempo, di nuovo in viaggio e riprendo a scrivere sul blog. In realta' ci sono stati in mezzo altri 2 giri, ma per mancanza di stimoli (New York e Las Vegas) o di connessioni decenti (Etiopia), avevo un po' abbandonato...

Intanto, non ho ancora ben realizzato che sono al terzo giorno di un periodo di tre mesi e questo e' abbastanza strano. Mi muovo un po' piu' tranquillamente che nel passato, mi sembra di avere tanto tempo, ma non ho ancora idea di come sara' fra un po'. Anche perche' qui a Bangkok non ho di certo perso il contatto con la civilta'. Sono in un quartiere pieno di turisti, quello con piu' guest-house e mercati. Si puo' comprare di tutto ed e' veramente la prima tappa perfetta per chi deve stare via a lungo. Si trovano libri nuovi e usati, ipod, CD e DVD falsi, borse, adattatori, passaporti e certificati contraffatti, zaini, tutti i tipi di vestiti. Il problema e' che la maggior parte della gente e' qui di passaggio aspettando di andare al Sud, nelle isole, per cui si trovano compagnie di amici o gruppi poco interessati a conoscere altra gente o a scoprire la citta'. Il risultato sono intere vie di pub e ristorantini con musica a palla e cocktail a prezzi scontati, che fanno vedere partite della Premier League e centinaia di turisti vestiti con le stesse magliette delle stesse bancarelle (che comunque comprero' anch'io prima di partire, sono troppo belle!).

Diciamo che  la citta' e' stata abilissima a sfruttare il turismo, visto che si trova perfettamente al centro del Sud-est asiatico ed e' naturalmente il luogo di riferimento per chi e' di passaggio in queste zone. Per quello che sono riuscito a vedere, e' abbastanza pulita, con pochi animali randagi e poca poverta'. Il turismo ha portato tanti soldi, che pero' sono stati ben investiti, visto che le strade sono ben fatte, l'aeroporto e' molto efficiente e anche i locali che ho visto sono tutti di buon livello e senza insetti. Quello che e' sorprendente e' il clima: adesso sono le 9 di sera e ci sono 28 gradi e il 75% di umidita'. Fortunatamente non manca l'acqua (anche dall'aereo, arrivando, si vedevano un'infinita' di fiumi e laghetti) e questo genera una vegetazione veramente rigogliosa. Appena c'e' un po' di spazio, crescono piante verdissime e piene di foglie. Anche la frutta e' particolare: manghi, papaie, angurie, cocco, dragon fruit, star fruit e altri di cui non conosco il nome.
Per la maggior parte della giornata il pensiero fisso e' trovare da bere e farsi una doccia. Infatti domani me ne vado un po' piu' a Nord, dove dovrebbe essere piu' fresco. Poi dovrei proseguire ancora piu' in su, fino a Chang Mai e entrare in Laos.

Una cosa di cui avevo gia' il sospetto mi si e' confermata ieri: piu' e' grande e civilizzata una citta' e piu' e' difficile conoscere gente. Finora ho conosciuto pochissime persone (i tailandesi parlano inglese veramente poco e gli stranieri sono gia' in comitiva), ma ieri ho trovato un tipo che mi ha fatto troppo ridere: un canadese, di 26 anni, che faceva tutto il figo dicendo di essere a Bangkok per la quarta volta e di aver girato per mesi in Asia, senza fare vaccini o prendere le pillole della malaria.... parlando un po' scopro che dal giro precedente era tornato a casa per la febbre tifoidea (verso cui poteva vaccinarsi) e da quello prima ancora perche' aveva finito i soldi (lo avevano truffato per 25.000 dollari, con una truffa, quella delle gemme a Jaipur, che e' sulla prima pagina di ogni guida turistica!)!! Ho fatto fatica a trattenermi dal ridere, ma volevo troppo farlo parlare, eheheeh. Prima di andarmene, gli chiedo che lavoro faccia.... l'ingegnere. Sara' un caso?