A Siem Reap e Phnom Penh ho passato una settimana interessante, c'era tanto da visitare e ho incontrato bella gente. Volevo pero' spostarmi un po' dal circuito classico e vedere qualcosa della Cambogia piu' vera, meno toccata dal turismo di massa, inevitabile quando si parla di una meraviglia come Angkor.
Sono andato prima a Mondulkiri, una regione ad Est e poi a Rattanakiri, a Nord-Est. Qui la natura e' piu' presente, essendo la zona meno densamente popolata (2 abitanti per km2) con strade sterrate per arrivarci, tante foreste e (cosi' dicono) anche un po' di animali (nel parco nazionale sono stati avvistati leoni, tigri ed elefanti selvaggi). Ho fatto 2 trekking nella giungla, il primo dormendo in un villaggio phnom (una minoranza della zona) e il secondo dormendo in un'amaca vicino ad un fiume nella foresta. E' stata una bella esperienza, anche faticosa, visto che abbiamo camminato parecchio e in alcuni momenti la guida doveva aprirsi la strada con il machete. Lungo il percorso abbiamo trovato tante cascatelle, che formavano laghetti naturali, per cui grandi bagni, tuffi da 5-6 metri e lanci dalle liane in stile Tarzan.
Di notte, poi, lo scenario cambia completamente: una moltitudine di rumori, magnifiche stellate, ma anche serpenti e ragni che escono dai loro nascondigli e una strana sensazione se appena ci si allontana dal campo. La guida era uno del posto, che conosceva tantissimi trucchi su come sopravvivere nella foresta. Ha catturato (e cucinato) rane, pesci, uova di lucertola, tagliato radici per trovare l'acqua, cotto una zuppa in una canna di bambu' e usato erbe medicinali per purificare l'acqua del fiume (dopo averla bollita, comunque).
Soprattutto nel primo trekking sono stato fortunato con le persone che ho trovato: un italiano viaggiatore di lungo corso appassionato di fotografia, veramente simpatico e super-fan di Giorgio Bettinelli, un francese con cui sono stato un altro paio di giorni e (nota dolente) una canadese insopportabile e logorroica. Abbiamo passato la notte nel villaggio, una cosa tutto sommato autentica, visto che poca gente ci va e che le 5 famiglie del posto vivono veramente sperdute e tagliate fuori dal (nostro) mondo. Hanno portato della grappa leggera fatto col riso, con un ingegnosissimo sistema per versarlo dalla giara e abbiamo bevuto con loro fino a tardi. La guida parlava un po' di inglese e ci traduceva quello che dicevano o quello che cantavano, anche se con il passare delle ore era sempre meno lucido (potere della grappa: il culmine l'ha raggiunto con sleep, no can sleep, eat, no can eat, sing, no can sing, in loop per una decina di volte), ma l'apice della serata e' stato raggiunto all'arrivo di Fonzie (da Wikipedia: Arthur Herbert Fonzarelli, conosciuto anche come Fonzie, The Fonz o Fonzta!), il capofamiglia della casa in cui stavamo, cosi' soprannominato dal mio amico italiano per essersi presentato con una motoretta scassata e per il suo inguaribile atteggiamento da superfigo (era andato nel villaggio vicino a bere, da vero uomo di mondo).
La nota negativa e' il continuo stupro della foresta da parte di incendi (spontanei e non), bracconieri, cacciatori di legname pregiato e del governo stesso, che vende interi appezamenti da disboscare e trasformare in piantagioni di albero della gomma.
Un giorno non si riusciva a sentire altro suono se non quello delle motoseghe, proveniente da almeno 2 zone. Chiediamo alla guida perche' la polizia non viene avvisata e lui: "ma perche' non ce n'e' bisogno, la polizia lo sa gia', e' stata pagata per far finta di nulla"...
Purtroppo non sono riuscito a vedere molte delle citta' sul Tonle' Sap, il grande lago in cui si immette il Mekong, immensa riserva di pesce e residenza di tanti "floating village", interi villaggi costruiti su barche, che si muovono con le correnti o con le piene del fiume. Alcuni sono molto grandi: qualche centinaio di barche/case, con scuole, mercati, "ospedali" gallegianti e piccole barchette che i bambini usano per andare a scuola.
Il post si e' fatto un po' lungo, scrivo qualche cosa di piu' nei prossimi giorni... adesso sono in pieno trasferimento: 16 ore di bus il primo giorno, stop di recupero il secondo giorno, 9 ore il terzo per passare il confine e arrivare a Bangkok, stasera autobus notturno per il Nord della Thailandia e poi finalmente la Cina!