27 feb 2010

Ennesimo corrispondente scomodo imbavagliato dal regime

Ebbene si, il blog per il momento si ferma: in Cina non si puo' accedere a blogger.com e quindi niente aggiornamenti (a meno che qualcuno si offra di entrare nel sito con il mio log-in e postare il testo e le foto che gli giro...). Era da tempo che la censura cinese cercava di bloccarmi e finalmente ci e' riuscita. Peccato, perche' c'era tanto da scrivere, non soltanto del giro spaccagambe in bici, che mi ha portato in posti bellissimi in Laos (difficili da raggiungere in alcuni casi, in mezzo a montagnette e strade sterrate) e che mi ha fatto fermare, causa stanchezza e buio, in uno sperduto villaggio dove ho mangiato con la famiglia del posto e mi hanno offerto cibo mai provato prima, come alghe fritte, sangue di bufalo, un liquore di riso al ginger molto simile al nostro mirto.
Ieri pomeriggio sono arrivato alla frontiera e ho caricato la mia bella su un bus e adesso sono a Jinghong. L'impressione e' di essere capitato in qualcosa di "grosso": tante luci, belle strade, gente che non parla una singola parola di inglese, che non ti dice mai grazie, che pero' ogni tanto e' inaspettatamente gentile (chiedo informazioni per la stazion dei bus e mi ci accompagnano e si ingegnano a incastrarci la bici), con un cibo delizioso (almeno l'unico pasto che ho avuto fin'ora), con prezzi bassissimi... dev'essere veramente un mondo diverso e spero di capirlo il piu' possibile nei prossimi 25 giorni.
Ciao a tutti, se non riesco piu' a scrivere.

24 feb 2010

Si riparte!

Volevo completare il discorso sulla Cambogia, ma e' capitato un imprevisto che non posso non raccontare subito: da adesso il viaggio continua in bici!! Ieri mi fermo a guardare un negozio che noleggia bici, c'era una bellissima Bianchi esposta e mi metto a parlare con il proprietario, un inglese che fra un mese parte per il record di velocita' del giro del mondo in bici (99 giorni per fare 27.000 km: www.worldcyclingrecord.com). Dopo un po' mi fa "ma scusa, perche' non ci vai in bici in Cina?". E perche' no? Cosi' la Bianchi (una ibrida, a meta' da bici da corsa e mountain-bike) l'ho comprato e fra pochi minuti si parte. Sono a Chang Kong, al confine con il Laos e dopo 3 giorni dovrei arrivare in Cina, finalmente. Non vedo l'ora di iniziare a pedalare!! La cosa bella e' che in poche ore ho sistemato tutto: abbiamo trovato un modo per attaccare il mio zaino, fatto arrivare in bus da una citta' vicina alcune cose che mancavano, fatto fare (tra le risate di tutto il mercato) da una sarta la sacca in cui mettere la bici quando mi muovero' in bus. E ho una maglietta con lo stemma della Thailandia e la scritta "lunga vita al re". Fantastico, si parte!

21 feb 2010

Ma che Cambogia! (seconda parte)

A Siem Reap e Phnom Penh ho passato una settimana interessante, c'era tanto da visitare e ho incontrato bella gente. Volevo pero' spostarmi un po' dal circuito classico e vedere qualcosa della Cambogia piu' vera, meno toccata dal turismo di massa, inevitabile quando si parla di una meraviglia come Angkor.
Sono andato prima a Mondulkiri, una regione ad Est e poi a Rattanakiri, a Nord-Est. Qui la natura e' piu' presente, essendo la zona meno densamente popolata (2 abitanti per km2) con  strade sterrate per arrivarci, tante foreste e (cosi' dicono) anche un po' di animali (nel parco nazionale sono stati avvistati leoni, tigri ed elefanti selvaggi). Ho fatto 2 trekking nella giungla, il primo dormendo in un villaggio phnom (una minoranza della zona) e il secondo dormendo in un'amaca vicino ad un fiume nella foresta. E' stata una bella esperienza, anche faticosa, visto che abbiamo camminato parecchio e in alcuni momenti la guida doveva aprirsi la strada con il machete. Lungo il percorso abbiamo trovato tante cascatelle, che formavano laghetti naturali, per cui grandi bagni, tuffi da 5-6 metri e lanci dalle liane in stile Tarzan.
Di notte, poi, lo scenario cambia completamente: una moltitudine di rumori, magnifiche stellate, ma anche serpenti e ragni che escono dai loro nascondigli e una strana sensazione se appena ci si allontana dal campo. La guida era uno del posto, che conosceva tantissimi trucchi su come sopravvivere nella foresta. Ha catturato (e cucinato) rane, pesci, uova di lucertola, tagliato radici per trovare l'acqua, cotto una zuppa in una canna di bambu' e usato erbe medicinali per purificare l'acqua del fiume (dopo averla bollita, comunque).
Soprattutto nel primo trekking sono stato fortunato con le persone che ho trovato: un italiano viaggiatore di lungo corso appassionato di fotografia, veramente simpatico e super-fan di Giorgio Bettinelli, un francese con cui sono stato un altro paio di giorni e (nota dolente) una canadese insopportabile e logorroica. Abbiamo passato la notte nel villaggio, una cosa tutto sommato autentica, visto che poca gente ci va e che le 5 famiglie del posto vivono veramente sperdute e tagliate fuori dal (nostro) mondo. Hanno portato della grappa leggera fatto col riso, con un ingegnosissimo sistema per versarlo dalla giara e abbiamo bevuto con loro fino a tardi. La guida parlava un po' di inglese e ci traduceva quello che dicevano o quello che cantavano, anche se con il passare delle ore era sempre meno lucido  (potere della grappa: il culmine l'ha raggiunto con sleep, no can sleep, eat, no can eat, sing, no can sing, in loop per una decina di volte), ma l'apice della serata e' stato raggiunto all'arrivo di Fonzie (da Wikipedia: Arthur Herbert Fonzarelli, conosciuto anche come Fonzie, The Fonz o Fonzta!), il capofamiglia della casa in cui stavamo, cosi' soprannominato dal mio amico italiano per essersi presentato con una motoretta scassata e per il suo inguaribile atteggiamento da superfigo (era andato nel villaggio vicino a bere, da vero uomo di mondo).
La nota negativa e' il continuo stupro della foresta da parte di incendi (spontanei e non), bracconieri, cacciatori di legname pregiato e del governo stesso, che vende interi appezamenti da disboscare e trasformare in piantagioni di albero della gomma.
Un giorno non si riusciva a sentire altro suono se non quello delle motoseghe, proveniente da almeno 2 zone. Chiediamo alla guida perche' la polizia non viene avvisata e lui: "ma perche' non ce n'e' bisogno, la polizia lo sa gia', e' stata pagata per far finta di nulla"...

Purtroppo non sono riuscito a vedere molte delle citta' sul Tonle' Sap, il grande lago in cui si immette il Mekong, immensa riserva di pesce e residenza di tanti "floating village", interi villaggi costruiti su barche, che si muovono con le correnti o con le piene del fiume. Alcuni sono molto grandi: qualche centinaio di barche/case, con scuole, mercati, "ospedali" gallegianti e piccole barchette che i bambini usano per andare a scuola.

Il post si e' fatto un po' lungo, scrivo qualche cosa di piu' nei prossimi giorni... adesso sono in pieno trasferimento: 16 ore di bus il primo giorno, stop di recupero il secondo giorno, 9 ore il terzo per passare il confine e arrivare a Bangkok, stasera autobus notturno per il Nord della Thailandia e poi finalmente la Cina!

15 feb 2010

Ma che Cambogia! (prima parte)

Che gran sorpresa la Cambogia! Finalmente un paese che mi sta piacendo tanto, a livello dell'Etiopia l'anno scorso o della Palestina. Viaggiare e' un po' piu' complicato, le strade sono piu' polverose, provano a fregarti al confine, fa caldissimo, pero' la gente e' speciale e i posti da vedere sono tantissimi. I primi 4 giorni li ho spesi a Siem Reap, a visitare i templi di Angkor Wat, costruiti un migliaio di anni fa e sparsi su un'area di qualche decina di chilometri. Spesso la natura ha avuto la meglio, con alberi centenari che hanno preso possesso delle mura, dando al luogo un aurea quasi magica.... se non fosse per le orde di turisti che continuamente la affollano. Essendo cosi' vicina al confine con la Thailandia e' infatti meta di tantissimi tour organizzati e questo un po' rovina l'effetto. Pero' si possono comunque trovare templi minori un po' fuori dal circuito classico o angoli in cui per un momento ti puoi sentire un esploratore. Nel complesso un'esperienza positiva, grazie anche alla guest-house in cui vivevo e alle persone che ho conosciuto, anche se continuo a preferire i templi di Ayuttahya, vicino a Bangkok.

Poi mi sono spostato a Phnom Penh, la capitale. Qui non ho visitato troppo, perche' mi sono sentito poco bene, ma sono riuscito comunque a vedere la famigerata S-21, un ex scuola superiore, diventata il campo di prigionia ed interrogatorio in cui venivano rinchiusi i prigionieri dei Khmer Rouge in attesa di (sommario) giudizio e prima di essere inviati ai killing fields appena fuori la citta'. Veramente una cosa impressionante quello che e' successo nei 3 anni, 8 mesi e 20 giorni in cui Pol Pot e' stato al potere: circa 1.5 milioni di persone giustiziate (25% della popolazione), famiglie separate, abolizione della moneta, soppressione dei trasporti pubblici e privati, tutte le citta' completamente evacuate, completa conversione dell'economia alla produzione di riso...
Ovviamente l'America non e' estranea a tutto quello che e' successo. Per combattere il Vietnam hanno cominciato a bombardare anche la Cambogia e' questo ha permesso a Pol Pot di creare un fronte rivoluzionario di opposizione e di vincere la guerra civile. Una volta detronizzato il dittatore, poi, gli Stati Uniti hanno deciso che era meglio sostenere Pol Pot e disconoscere il nuovo governo, piuttosto che avere in Indocina un altro paese filo-vietnamita o comunque indipendente. In pratica la Cambogia ha dovuto aspettare 15 anni prima di venire riconosciuta dall'ONU e un processo serio per genocidio e' in atto solo da pochi anni. Nel frattempo Pol Pot e' morto nel suo letto...

(continuo nei prossimi giorni, quando torno dal trekking nella giungla!!)

3 feb 2010

La tempesta dopo la quiete

Lo scorso post era un elogio all'ozio e al viver tranquillo, questo e' completamente diverso, visto che si parla di Full Moon Party. Dopo i 4 giorni a Kho Thao, un'isoletta sonnolenta dove abbiamo fatto il corso di sub, ci siamo spostati a Kho Phangan, per il festone. Solita botta di culo e abbiamo trovato l'ultimo posto disponibile vicino alla spiaggia per dormire ad un prezzo ragionevole. La serata si prospettava interessante e ha completamente mantenuto le attese. La musica non era a livello delle feste a cui sono stato in Germania o ad Amsterdam, ma e' una cosa che una volta nella vita va vista. Una spiaggia bella grossa, vendevano secchielli di cocktail a 3 euro, gente che giocava con il fuoco, che faceva sesso nei bar, gli shake fatti con i funghi, tantissime persone, tipe in costume, un fuorismo generale, fuochi d'artificio, musica techno e drum&base e alla mattina il sole che sorge dal mare e tutta la gente ancora a ballare.... una roba veramente forte. Ci abbiamo messo 2 giorni a riprenderci....

Da oggi si torna a viaggiare da solo. Mi mancava un po', anche se mi sono trovato benissimo con Paolo, con cui ho girato quasi 14 giorni (7 in Laos e 7 sulle isole dopo esserci separati). E si ritorna allo stile backpacker. Siamo entrati in Cambogia e la differenza e' gia' nettissima. Provano a fregarti in tutti i modi (dalla dogana, dove la polizia e' d'accordo con le finte guide e tiene bloccata la fila sotto il sole, cosicche' loro possono offrirti una "scorciatoia" per soli 200 baht, alle fermate dei bus che spesso sono in mezzo al nulla, per cui per arrivare in citta' devi salire sull'unico tuk-tuk che "casualmente" passa di li'), i bambini sono addestrati a chiederti i soldi e viaggiare e' piu' difficile. Pero' ci sono anche grandi soddisfazioni, tipo il posto che ho trovato stanotte per dormire: 1 dollaro, in un dormitorio all'aperto bellissimo, con internet e biliardo gratis! Domani metto una foto.