15 feb 2010

Ma che Cambogia! (prima parte)

Che gran sorpresa la Cambogia! Finalmente un paese che mi sta piacendo tanto, a livello dell'Etiopia l'anno scorso o della Palestina. Viaggiare e' un po' piu' complicato, le strade sono piu' polverose, provano a fregarti al confine, fa caldissimo, pero' la gente e' speciale e i posti da vedere sono tantissimi. I primi 4 giorni li ho spesi a Siem Reap, a visitare i templi di Angkor Wat, costruiti un migliaio di anni fa e sparsi su un'area di qualche decina di chilometri. Spesso la natura ha avuto la meglio, con alberi centenari che hanno preso possesso delle mura, dando al luogo un aurea quasi magica.... se non fosse per le orde di turisti che continuamente la affollano. Essendo cosi' vicina al confine con la Thailandia e' infatti meta di tantissimi tour organizzati e questo un po' rovina l'effetto. Pero' si possono comunque trovare templi minori un po' fuori dal circuito classico o angoli in cui per un momento ti puoi sentire un esploratore. Nel complesso un'esperienza positiva, grazie anche alla guest-house in cui vivevo e alle persone che ho conosciuto, anche se continuo a preferire i templi di Ayuttahya, vicino a Bangkok.

Poi mi sono spostato a Phnom Penh, la capitale. Qui non ho visitato troppo, perche' mi sono sentito poco bene, ma sono riuscito comunque a vedere la famigerata S-21, un ex scuola superiore, diventata il campo di prigionia ed interrogatorio in cui venivano rinchiusi i prigionieri dei Khmer Rouge in attesa di (sommario) giudizio e prima di essere inviati ai killing fields appena fuori la citta'. Veramente una cosa impressionante quello che e' successo nei 3 anni, 8 mesi e 20 giorni in cui Pol Pot e' stato al potere: circa 1.5 milioni di persone giustiziate (25% della popolazione), famiglie separate, abolizione della moneta, soppressione dei trasporti pubblici e privati, tutte le citta' completamente evacuate, completa conversione dell'economia alla produzione di riso...
Ovviamente l'America non e' estranea a tutto quello che e' successo. Per combattere il Vietnam hanno cominciato a bombardare anche la Cambogia e' questo ha permesso a Pol Pot di creare un fronte rivoluzionario di opposizione e di vincere la guerra civile. Una volta detronizzato il dittatore, poi, gli Stati Uniti hanno deciso che era meglio sostenere Pol Pot e disconoscere il nuovo governo, piuttosto che avere in Indocina un altro paese filo-vietnamita o comunque indipendente. In pratica la Cambogia ha dovuto aspettare 15 anni prima di venire riconosciuta dall'ONU e un processo serio per genocidio e' in atto solo da pochi anni. Nel frattempo Pol Pot e' morto nel suo letto...

(continuo nei prossimi giorni, quando torno dal trekking nella giungla!!)

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