3 mar 2010

Laos ancora, same same, but different

Fino ad ora la bici si è rivelata una scelta azzeccatissima, nonostante la foratura dopo 20 km e un paio di copertoni non proprio di prima mano che il tipo del negozio mi aveva rifilato. Ho visto bei posti, fatto sport, mi sono fermato in villaggi che altrimenti non avrei mai pensato esistessero e mi muovo con una libertà incredibile.

24 Feb: HuayXay - Don Chai, 55 km, 2h 38', 21.2 avg, 62.1 max. La prima ora parte molto veloce, buco dopo 20 km, ma riparto in fretta. Ai 30 km però inizia la strada veramente brutta, con tanti saliscendi e qualche montagnetta. Avevo sovrastimato la qualità della strada e la mia possibile tenuta, mentre mi avevano detto che la mia meta originaria era molto più vicina e quindi ero partito con calma, nel pomeriggio. Risultato: si stava facendo buio e mancavano ancora 50 km e non c'era segno di un posto dove dormire. A metà di una salita infernale fermo uno dei pochi camion che passavano e mi faccio dare un passaggio fino al prossimo villaggio, che fortunatamente ha una piccola guest-house con 3 stanze. C'è una coppia svizzero-americana che parla un po' di Laotiano e ceniamo tutti insieme con la famiglia, attorno ad un tavolino, mangiando dai piatti comuni e bevendo un sacco di birra e vino. C'è un solo bicchiere, il capofamiglia lo riempie e lo passa a turno e bisogna finirlo in fretta, per far bere anche gli altri!
È stata davvero una bella esperienza: camera spartana, per lavarsi un catino d'acqua e a cena tante cose nuove, che non avrei altrimenti mai provato. Il menù comprendeva un pesce alla griglia, varie erbe che non conosco, alghe fritte, sangue di bufalo (me l'hanno detto solo dopo che l'ho preso!), riso, intestini di bufalo, un liquore simile al mirto fatto con bacche di ginger e il riso. Essendo poi l'unica casa con l'elettricità, c'era tutto il villaggio (una decina di case al massimo) a vedere la televisione, monaci compresi.

25 Feb: Don Chai - Luang Namtha
- tappa 1: Don Chai - Vieng Phoukha, 52.3 km, 2h 34', 19.8 avg, 59.1 max. La prima parte è qualcosa che la Bibbia descriverebbe come "pianto e stridore di denti", con una strada disastrata, salite a ripetizione, una collina da 4 km. Ci metto 1 ora per fare 13 km, poi intorno al ventesimo chilometro la strada diventa asfaltata e vado piuttosto bene, anche perché c'è molta più discesa!
- tappa 2: Vieng Phoukha - Luang Namtha, 62 km, 2h 25', 25.6 avg, 61.0 max. Dopo una sosta di circa un'ora e mezzo, in cui mangio noodles per 20 centesimi di euro, mi aspettano un bell'asfalto, gli ultimi 15 km piatti e come unica asperità una montagnetta da 2 km. Arrivo che sono tanto stanco comunque. Viaggiare con il peso aggiuntivo dello zaino e sotto il sole rende tutto più difficile e meno male che la città è abbastanza grande e trovo un posto dove fanno i massaggi. Mi mangio un'anguria e alla sera si va con l'indiano. Trovo una guest-house nuovissima e veramente bella che costa solo 6 dollari. Gran sonno e pronto alla ripartenza il giorno dopo.

26 Feb: Luang Namtha - Bothen, 58 km, 2h 29', 23.2 avg, 53.4 max. La strada è perfetta, ci sono un paio di salite da 1.5 km, ma nulla di impossibile, peccato per gli ultimi 15 km un po' contro vento, altrimenti veniva fuori una bella media. Arrivo finalmente al confine, accolto con una freddezza incredibile dai militari cinesi. La prima città in Cina è proprio brutta, tutta costruita a nuovo e mezza disabitata, per cui imbarco la bici su un bus e arrivo a Mengla. Qui mi caricano la bici su una moto, mi portano ad un'altra stazione e in serata arrivo a Jinghong, dove inizia il bello dello Yunnan, che mi sta sorprendendo sempre di piu'. Ma ci sara' tempo nei prossimi post per parlarne. Per il momento, grazie a Lino che ci permette di aggirare la censura cinese e quindi pubblicita' al suo blog (notare il .eu): http://www.puntolino.eu/

1 commento:

mcandolfini ha detto...

Un genio...
...ammirazione e rispetto!