L'altra sera ho visto questo bel documentario, sulla falsariga di quelli di M. Moore. Molto no global, ma comunque cercava di dare una visione un po' meno acritica, intervistando attivisti, capi di aziende ed economisti, come Milton Friedman (premio Nobel per l'Economia), oltre ad un'irritante Naomi Klein. Intanto una riflessione: le corporation hanno personalità giuridica, sono cioè a tutti gli effetti persone, con i conseguenti diritti e doveri. L'avere diritti non penso gli pesi eccessivamente, ma se vengono meno ai doveri come si fa a mettere in prigione un'azienda?
Alcune storie sono inquietanti. I vestiti prodotti pagando gli operai 3 centesimi all'ora (ma l'etichetta assicura che parte dei profitti andranno in beneficienza) e la privatizzazione dell'acqua in Bolivia. La parte del leone la fa però la Monsanto, produttrice di fertilizzanti e medicinali per animali. Studi indipendenti hanno dimostrato che alcune di queste sostanze vengono indirettamente ingerite dai consumatori finali. In America è tutto legale, ma fortunatamente Europa e Canada non hanno autorizzato la commercializzazione di alcuni prodotti. Un'inchiesta della Fox è stata cancellata su pressione della Monsanto che minacciava di ritirare tutti gli investimenti pubblicitari dalle 20 e passa televisioni di Murdoch... potere dei soldi (e delle lobby). Anche la Ibm ha ricevuto la sua razione di critiche, avendo prodotto le schede perforate usate per catalogare i detenuti dei campi di sterminio. E non possono neanche nascondersi dietro la solita "noi produciamo computer, non possiamo controllare come la gente li usa", perchè per far funzionare i perforatori erano necessari tecnici qualificati e addirittura c'era un servizio di assistenza a domicilio (Dachau, Aushwitz, ...).
E infine una bella intervista ad un broker, che ha rivelato che all'11 Settembre il suo primo pensiero non è stato per quello che stava succedendo a NY, ma per come si stava muovendo il prezzo dei prodotti che aveva in gestione. Tra l'altro è la stessa cosa che mi ha detto il mio capo quando lavoravo in banca...
31 gen 2006
Film Gennaio
Con un post alla Nick Hornby, ecco i film che ho visto nell'ultimo mese:
- "Dune", D. Lynch: molto eighties, il che non è proprio un complimento, se non per gli amanti dei capelli cotonati e dei paninari (fortunatamente non presenti nel film). Certo che da Lynch ci si poteva aspettare di più. Gli effetti speciali di film di 20 anni fa di solito ci sembrano ingenui. In questo caso sono ridicoli, nonostante l'alto budget della pellicola. L'esigenza di creare un blockbuster forse ha costretto a rimaneggiamenti dell'opera originale e a forzature nei dialoghi.
- "Io ballo da sola", B. Bertolucci: bellissima la colonna sonora e bellissima anche Liv Tyler. L'ambientazione è notevole, con alcuni tocchi di classe, come le statue nel giardino e le poesie della ragazza che compaiono sullo schermo e vengono bruciate subito dopo essere state composte.
- "Le conseguenze dell'amore", P. Sorrentino.
- "Sympathy for Lady Vengeance", P. Chan Wok.
- "Il giro del mondo in 80 giorni", F. Coraci.
- "Crocevia della morte", Coen brothers; solito grande Steve Buscemi e solita storia raccontata alla perfezione dai geniali fratelli. Si tratta di un gangster movie e i registi riescono a ricreare alla perfezione l'atmosfera del tempo (o almeno l'idea che ci siamo fatti).
- "Mars attack", T. Burton; ironico e caricaturale (il presidente che in occasione dell'annuncio dell'invasione aliena inizia a parlare della sua vita ricorda molto John Goodman che parla del Vietnam in ogni occasione). Non si sono mai visti marziani più cattivi.
- "Taxi driver", M. Scorsese.
- "Il grande Lebowsky", Coen brothers.
- "The new world", T. Malik: un mattone. Lento, lungo, autoreferenziale e troppo osannato dalla critica. Non aggiunge niente a "La sottile linea rossa". Interessante è l'inizio, che sembra però ripetersi in loop e la parte in Inghilterra, metafora del rapporto tra America e colonizzatori (la ragazza del nuovo mondo che a contatto con il vecchio si ammala e muore). Bellissima la fotografia, ma dopo quasi tre ore comincia a stancare.
- "Starsky & Hutch", T. Phillips: in alcuni pezzi è a livello di Zoolander. La gara di ballo (ricorda la gara durante la sfilata) e il travestimento finale. Fallo! Fallo!
- "Roger & me", M. Moore: meno caustico degli altri film di Moore (che qui pesava almeno 15 chili in meno), ha comunque lo stesso stile e questo dopo un po' sembra un limite (anche se questo documentario è stato il primo).
- "The corporation", M. Achbar.
- "Dune", D. Lynch: molto eighties, il che non è proprio un complimento, se non per gli amanti dei capelli cotonati e dei paninari (fortunatamente non presenti nel film). Certo che da Lynch ci si poteva aspettare di più. Gli effetti speciali di film di 20 anni fa di solito ci sembrano ingenui. In questo caso sono ridicoli, nonostante l'alto budget della pellicola. L'esigenza di creare un blockbuster forse ha costretto a rimaneggiamenti dell'opera originale e a forzature nei dialoghi.
- "Io ballo da sola", B. Bertolucci: bellissima la colonna sonora e bellissima anche Liv Tyler. L'ambientazione è notevole, con alcuni tocchi di classe, come le statue nel giardino e le poesie della ragazza che compaiono sullo schermo e vengono bruciate subito dopo essere state composte.
- "Le conseguenze dell'amore", P. Sorrentino.
- "Sympathy for Lady Vengeance", P. Chan Wok.
- "Il giro del mondo in 80 giorni", F. Coraci.
- "Crocevia della morte", Coen brothers; solito grande Steve Buscemi e solita storia raccontata alla perfezione dai geniali fratelli. Si tratta di un gangster movie e i registi riescono a ricreare alla perfezione l'atmosfera del tempo (o almeno l'idea che ci siamo fatti).
- "Mars attack", T. Burton; ironico e caricaturale (il presidente che in occasione dell'annuncio dell'invasione aliena inizia a parlare della sua vita ricorda molto John Goodman che parla del Vietnam in ogni occasione). Non si sono mai visti marziani più cattivi.
- "Taxi driver", M. Scorsese.
- "Il grande Lebowsky", Coen brothers.
- "The new world", T. Malik: un mattone. Lento, lungo, autoreferenziale e troppo osannato dalla critica. Non aggiunge niente a "La sottile linea rossa". Interessante è l'inizio, che sembra però ripetersi in loop e la parte in Inghilterra, metafora del rapporto tra America e colonizzatori (la ragazza del nuovo mondo che a contatto con il vecchio si ammala e muore). Bellissima la fotografia, ma dopo quasi tre ore comincia a stancare.
- "Starsky & Hutch", T. Phillips: in alcuni pezzi è a livello di Zoolander. La gara di ballo (ricorda la gara durante la sfilata) e il travestimento finale. Fallo! Fallo!
- "Roger & me", M. Moore: meno caustico degli altri film di Moore (che qui pesava almeno 15 chili in meno), ha comunque lo stesso stile e questo dopo un po' sembra un limite (anche se questo documentario è stato il primo).
- "The corporation", M. Achbar.
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Film
30 gen 2006
Serendipity
Serendipity s.f. (non com.) lo scoprire qualcosa di inatteso e importante che non ha nulla a vedere con quanto ci si proponeva di trovare o con i presupposti teorici sui quali ci si basava/ l'attitudine a fare scoperte fortunate e impreviste. Dall'antico nome dello Sri Lanka, Serendip (Ceylon).
Dice H. Walpole: "Una volta lessi una sciocca favoletta intitolata The Three Princes of Serendip: nel corso dei loro viaggi, le Altezze scoprivano continuamente, per caso e per sagacia, cose che non andavano cercando: a esempio, uno di loro scoprì che un mulo cieco dall'occhio destro era passato per la loro stessa strada di recente, perché l'erba era mangiata solo sul lato sinistro, dove era più brutta che sul destro - ora capisci cos'è la Serendipity?"
Oggi mi è capitato qualcosa di simile, per almeno due volte e sempre per caso più che per ingegno. Vagavo per Como in cerca della biblioteca quand'ecco che si ferma una macchina. Chi salta fuori se non lo Sherpa in tenuta da vigile del fuoco? Ma non è tutto, perchè al ritorno, prendendo una stradina che non avevo mai considerato mi trovo in mezzo al percorso della torcia olimpica di Torino, che sarebbe passata qualche secondo dopo e di cui non sapevo niente. E' stata una bella esperienza, nonostante la torcia fosse veramente brutta (e penso che gli amici designer mi diano ragione) e i tedofori pensassero più che altro a farsi fotografare. Dalla fiamma olimpica comunque qualcosa si trasmetteva. Direi emozionante...
Dice H. Walpole: "Una volta lessi una sciocca favoletta intitolata The Three Princes of Serendip: nel corso dei loro viaggi, le Altezze scoprivano continuamente, per caso e per sagacia, cose che non andavano cercando: a esempio, uno di loro scoprì che un mulo cieco dall'occhio destro era passato per la loro stessa strada di recente, perché l'erba era mangiata solo sul lato sinistro, dove era più brutta che sul destro - ora capisci cos'è la Serendipity?"
Oggi mi è capitato qualcosa di simile, per almeno due volte e sempre per caso più che per ingegno. Vagavo per Como in cerca della biblioteca quand'ecco che si ferma una macchina. Chi salta fuori se non lo Sherpa in tenuta da vigile del fuoco? Ma non è tutto, perchè al ritorno, prendendo una stradina che non avevo mai considerato mi trovo in mezzo al percorso della torcia olimpica di Torino, che sarebbe passata qualche secondo dopo e di cui non sapevo niente. E' stata una bella esperienza, nonostante la torcia fosse veramente brutta (e penso che gli amici designer mi diano ragione) e i tedofori pensassero più che altro a farsi fotografare. Dalla fiamma olimpica comunque qualcosa si trasmetteva. Direi emozionante...
29 gen 2006
Keith Haring
Oggi giornata culturale con il Taba (è un ossimoro, lo so) e la Valeria. Siamo stati alla mostra di Keith Haring alla triennale. Cosa dire? Potente, soprattutto perchè questi artisti pop hanno veramente stile. Warhol si commenta da solo, ma non sono da meno i suoi discepoli: Basquiat, morto a 28 anni per overdose e Haring, morto a 32 di aids, e chissà quanti altri che non conosco.
A partire da un omino stilizzato è riuscito a creare opere (d'arte) che valgono milioni. Opere irriverenti, con prese di posizione contro la tecnologia (computer, tv e nucleare), il razzismo, che invitano alla lotta all'aids e al crack, alla libertà sessuale (come si vede dall'immagine i riferimenti sono espliciti). E poi è epico il modo in cui ha iniziato i suoi lavori: gessetto bianco in mano, incursioni in metropolitana e decorazioni abusive che immancabilmente attiravano l'attenzione dei passanti (compresa la vecchietta del video, a cui regala una spilletta).
Alcune chicche: la foto della sua cucina con il puffo con la maglia del Milan, l'abbigliamento (canottiera senza maniche e scarpe Nike da basket), i disegni del cane con la faccia di profilo che rappresenta Anubi, una specie di giudizio universale alla Bosch e tutte le strisce con le piramidi e le astronavi.
A partire da un omino stilizzato è riuscito a creare opere (d'arte) che valgono milioni. Opere irriverenti, con prese di posizione contro la tecnologia (computer, tv e nucleare), il razzismo, che invitano alla lotta all'aids e al crack, alla libertà sessuale (come si vede dall'immagine i riferimenti sono espliciti). E poi è epico il modo in cui ha iniziato i suoi lavori: gessetto bianco in mano, incursioni in metropolitana e decorazioni abusive che immancabilmente attiravano l'attenzione dei passanti (compresa la vecchietta del video, a cui regala una spilletta).
Alcune chicche: la foto della sua cucina con il puffo con la maglia del Milan, l'abbigliamento (canottiera senza maniche e scarpe Nike da basket), i disegni del cane con la faccia di profilo che rappresenta Anubi, una specie di giudizio universale alla Bosch e tutte le strisce con le piramidi e le astronavi.
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Arte
27 gen 2006
Neve
61 cm stasera alle nove. Nei miei ricordi è assolutamente il massimo e sembra non voler smettere. Chissà dove arriva domani mattina... certo che ormai si tifa x il record, anche a costo di dover spalare l'inverosimile. Basta parlare dell'85 e del suo metro e dieci, è il momento di entrare nella storia. Di certo la salitella verso casa mia è da guinness: 2 muraglie alte più di 2 metri (vabbè, il primo metro è il muretto, ma oggi non si vede) che ricordano molto Gordon Pym e le montagne della follia... tutto questo merito della giornata padre/figlio, inevitabile nelle condizioni di crisi, quando c'è bisogno di tutto l'affiatamento della task-force familiare.
Chissà che non vengano fuori anche delle belle foto. Oggi ho fatto un giro nei dintorni, ma nevicava troppo e c'era poca luce. Se esce un po' di sole domani si replica. Tanto non c'è molto altro da fare e poi comunque è sempre piacevole farsi un giro.
Anche perchè sono poche le occasioni di apprezzare il paesaggio che abbiamo intorno. C'è una strana sensazione di silenzio e di immobilità. Si cammina tranquilli, ci si guarda intorno e almeno un po' si ristabilisce il contatto con la natura.
Chissà che non vengano fuori anche delle belle foto. Oggi ho fatto un giro nei dintorni, ma nevicava troppo e c'era poca luce. Se esce un po' di sole domani si replica. Tanto non c'è molto altro da fare e poi comunque è sempre piacevole farsi un giro.
Anche perchè sono poche le occasioni di apprezzare il paesaggio che abbiamo intorno. C'è una strana sensazione di silenzio e di immobilità. Si cammina tranquilli, ci si guarda intorno e almeno un po' si ristabilisce il contatto con la natura.
26 gen 2006
Taxi Driver
".... ¿Me hablas a mi?, ¿me estas hablando a mi?, ¿estas hablando conmigo?, aquí no hay nadie más, así que tiene que ser a mi. ¿Pero quien te has creído?..."
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Film
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