Con un post alla Nick Hornby, ecco i film che ho visto nell'ultimo mese:
- "Dune", D. Lynch: molto eighties, il che non è proprio un complimento, se non per gli amanti dei capelli cotonati e dei paninari (fortunatamente non presenti nel film). Certo che da Lynch ci si poteva aspettare di più. Gli effetti speciali di film di 20 anni fa di solito ci sembrano ingenui. In questo caso sono ridicoli, nonostante l'alto budget della pellicola. L'esigenza di creare un blockbuster forse ha costretto a rimaneggiamenti dell'opera originale e a forzature nei dialoghi.
- "Io ballo da sola", B. Bertolucci: bellissima la colonna sonora e bellissima anche Liv Tyler. L'ambientazione è notevole, con alcuni tocchi di classe, come le statue nel giardino e le poesie della ragazza che compaiono sullo schermo e vengono bruciate subito dopo essere state composte.
- "Le conseguenze dell'amore", P. Sorrentino.
- "Sympathy for Lady Vengeance", P. Chan Wok.
- "Il giro del mondo in 80 giorni", F. Coraci.
- "Crocevia della morte", Coen brothers; solito grande Steve Buscemi e solita storia raccontata alla perfezione dai geniali fratelli. Si tratta di un gangster movie e i registi riescono a ricreare alla perfezione l'atmosfera del tempo (o almeno l'idea che ci siamo fatti).
- "Mars attack", T. Burton; ironico e caricaturale (il presidente che in occasione dell'annuncio dell'invasione aliena inizia a parlare della sua vita ricorda molto John Goodman che parla del Vietnam in ogni occasione). Non si sono mai visti marziani più cattivi.
- "Taxi driver", M. Scorsese.
- "Il grande Lebowsky", Coen brothers.
- "The new world", T. Malik: un mattone. Lento, lungo, autoreferenziale e troppo osannato dalla critica. Non aggiunge niente a "La sottile linea rossa". Interessante è l'inizio, che sembra però ripetersi in loop e la parte in Inghilterra, metafora del rapporto tra America e colonizzatori (la ragazza del nuovo mondo che a contatto con il vecchio si ammala e muore). Bellissima la fotografia, ma dopo quasi tre ore comincia a stancare.
- "Starsky & Hutch", T. Phillips: in alcuni pezzi è a livello di Zoolander. La gara di ballo (ricorda la gara durante la sfilata) e il travestimento finale. Fallo! Fallo!
- "Roger & me", M. Moore: meno caustico degli altri film di Moore (che qui pesava almeno 15 chili in meno), ha comunque lo stesso stile e questo dopo un po' sembra un limite (anche se questo documentario è stato il primo).
- "The corporation", M. Achbar.
31 gen 2006
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3 commenti:
Ti è piaciuto solo il FALLO FALLO, vero?
e a proposito di eighties suggerisco "der Kommissar" di Falco, un pop-rap dalle sonorità so eighties e per di più nella lingua eighties per eccellenza, ovvero il musicalissimo tedesco
Alex Fajulo da radio supersound
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