8 gen 2007

Vade retro

Quando un cane mi si avvicina sembra che noti immediatamente la mia antipatia per la sua razza. Gira intorno, viene a controllare e percepisci una sorta di ostilità. Magari poi viene distratto da quelli che vogliono giocare con lui, però sa che sei li, ti cura.
Ecco, secondo me la città di Lussemburgo si comporta allo stesso modo. Nota l'ostilità e cerca di respingerti. Lo fa con la noia, il maltempo, la lingua, ma con me aggiunge anche l'aereo. Negli ultimi 5 viaggi tutto è andato bene solamente una volta. Per il resto solo lunghe odissee:

- 16 Settembre: mi sveglio un poco tardi, partiamo quasi in orario, ma un incidente nell'unico punto in cui può causare un blocco di 75 minuti ci impedisce di arrivare in tempo. Peccato per la sveglia alle 4 e per i 50 Euro del volo. Riprovo il giorno dopo;

- 17 Settembre: per precauzione mi sveglio alle 3.45, guidiamo velocissimi e arriviamo con grande anticipo. E' fatta? Neanche per sogno: sull'aeroporto di Francoforte cala la nebbia e ci fanno atterrare a Saarbrucken. Naturalmente io stavo ascoltando la musica e me ne sono accorto solo a terra, senza avere la minima idea di dove fosse Saarbrucken (cosa che tra l'altro ignoro ancora);

- 12 Novembre: partenza come al solito alle 4.15 e stranamente niente problemi fino a Milano. Poi si scatena l'inferno, con la Milano-Bergamo chiusa per lavori e nessuna indicazione comprensibile. Giriamo la periferia est di Milano, chiedendo informazioni ai più improbabili animali della notte, mia mamma si esalta nei sorpassi e miracolosamente arriviamo al check-in 10 minuti prima che chiuda. Adrenalinico.

- 1 Gennaio: visto che al mattino è problematico, meglio partire alla sera, direte voi. E questo è quello che si è provato a fare. Tutto sembra andare bene, ma verso le 21.00 le prima avvisaglie della maledizione si fanno vedere: nell'altra corsia una coda di quasi 10 chilometri per un incidente, sale la nebbia e sbagliamo l'uscita ad Orio (con mio papà che dopo il casello, ancora in autostrada, fa inversione a U e ferma una macchina nella direzione opposta per chiedere informazioni...). E infine le fatidiche parole del corvo (sempre mio papà): "con questa nebbia, speriamo che l'aereo parta".... Non l'avesse mai detto: l'aereo ha quasi due ore di ritardo, il che significa navetta persa a Francoforte e pernottamento in aeroporto fino alle 4.30. Provo a dormire sulle scomodissime sedie dell'area di attesa, riesco a chiudere gli occhi per un'oretta sul bus ed entro in casa alle 6.15. Una bella dormita di un'ora e mezza e poi fresco come una rosa in ufficio.... la prossima volta si va in treno.

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