- "Tetsuo uomo d'acciao", S. Tsukamoto: l'avevo visto a Londra da mio zio nel '99 e forse è per questo che l'ho noleggiato. Comunque è risultato ancora una volta molto strano e rivoluzionario. Le scene in cui il protagonista si muove per la città sono assolutamente geniali. Bello anche il finale, senza morale e anzi con una contro morale: i due nemici si alleano per conquistare (trasformare in metallo) il mondo.
- "Il ragazzo del palo elettrico", S. Tsukamoto: il primo film del regista. Anche questo è strano, visto che il protagonista è un ragazzo con un palo elettrico (di cartone) sulla schiena. Si trova nel futuro e scopre che il suo destino è di tenere accesa la lampadina dell'umanità contro una razza di vampiri. Matrix senz'altro ha copiato la scena in cui i vampiri producono energia da umani incoscienti chiusi in incubatrici.
- "Tetsuo II Bodyhammer", S. Tsukamoto: della trilogia è il meno riuscito. Sempre delirante, con esplosioni di colori, però rendeva meno degli altri. Forse anche perchè l'ho guardato a notte fonda, mi sono addormentato.
- "I 400 colpi", F. Truffaut: molto bello. Un altro esempio che i "classici" possono essere interessanti (per quel che mi riguarda non sempre è vero, però ultimamente mi piacciono più di prima). Il bambino protagonista è un attore fenomenale e dipinge la Parigi degli anni '50 in modo fantastico (soprattutto la scuola e i maestri). Belle le scene in cui si trova con il suo amico a fumare o quando parla delle prostitute.
- "H", L. Jong-Hyeok: bruttino. L'ho preso solo perchè il regista è coreano e la trama prometteva. Però a me i thriller non fanno impazzire.
- "Il mistero di Sleepy Hollow", T. Burton.
- "Lolita", S. Kubrick: avevo letto il libro e mi aveva affascinato molto. Pieno di un'ironia finissima e dalla bellissima scrittura. Purtoppo il film non mi è piaciuto altrettanto. Come per "Arancia Meccanica", il giudizio su Kubrick si ridimensiona un po'.
- "Plunkett & Macleane", J. Scott: capolavoro. Se cercate un'ambientazione Settecentesca, dialoghi memorabili, musica dance di gran classe e fuochi d'artificio, questo è il film che fa per voi.
- "The believer", H. Bean.
- "Lock & Stock", G. Ritchie: grande ambientazione e una storia scorrevole e girata stupendamente. L'hanno visto anche le mie sorelle e l'hanno apprezzato. Dai che le riporto sulla retta via...
- "Accattone", P.P. Pasolini: molto simile a "Mamma Roma" (che mi era piaciuto di più), ma mi sa che questo è lo stile di gran parte della sua produzione. Anche qui è trattato il tema della morte e del sottoproletariato romano. Pasolini amava questa "razza" di nullafacenti: ladruncoli, prostitute, papponi e accattoni. Riteneva fossero lo strato sociale più lontano dalla tentazione/corruzione piccolo borghese e li ritrae in effetti alla grande, con immagini sempre sovraesposte (un bianco cinereo pervade le scene), degrado e dialoghi amaramente ironici (sempre in romanesco). Con il boom economico questo popolo scompare, vittima di quello che lui definisce un genocidio.
- "The Boondock Saints", T. Duffy: era da tanto che puntavo questo film. L'inizio è molto bello, ma poi non riesce a darsi un'identità, sospeso tra il farsesco e l'action-movie. Tranne i primi 20 minuti, non è consigliato.
- "Volevo solo dormirle addosso", E. Cappuccio: consigliato da Braga, si è rivelato figo. Il protagonista fa il lavoro di mio papà (che in effetti stima molto questo film) e la storia è portata avanti bene. Ci sono una serie di personaggi particolari e la Capotondi dona veramente fascino al tutto.
28 feb 2006
27 feb 2006
Discussioni
Sono contento che l'altra sera a Varese sia nata una bella discussione su temi importanti. Mi mancavano le belle schermaglie che di solito facevo in oratorio quand'ero più piccolo. A parte le varie posizioni, mi sembra di poter dire che però (purtroppo??) queste serate non sono molto sexy... la cameriera era piuttosto stupita ogni volta che passava e intorno al tavolo non c'era la solita folla di ragazzine urlanti... sbagliamo noi? sbagliano loro? Non sarebbe bello un mondo popolato da belle barbie appassionate di politica e di etica che vanno in estasi per una discussione seria??
19 feb 2006
The Believer
Ho rivisto questo film e per la seconda volta mi ha fatto una bella impressione. Non tanto per la descrizione del disagio del protagonista e la formazione di gruppi neonazi negli Stati Uniti, quanto per alcune considerazioni sull'ebraismo.
E' senz'altro una cultura affascinante, che proprio per questo genera discussione. Intanto sono il popolo eletto (come pure lo era la razza ariana), rispondono a leggi apparentemente assurde e a chi fa notare le contraddizioni, rispondono con la ripetizione.
Il film mette in mostra il continuo processo di astrazione e assolutizzazione della loro cultura/religione. E' emblematico il fatto che non abbiano una terra o lavori in cui si costruisce qualcosa, ma sono lontani dal concreto, rivolti alla finanza o ai media. Non c'è relativismo: la Torah è verità assoluta, viene da Dio, quindi non la si può toccare e tutto ciò che dice è da seguire alla lettera. E così non possono accostare carne e latte, accendere la televisione o rispondere al telefono di sabato e rappresentare Dio
Comunque la parte del film che ho preferito sono i flashback sull'infanzia del protagonista (un ragazzo ebreo dalla vivace cultura, che dopo aver studiato le Sacre Scritture si affilia a gruppi neonazisti). Interrogato dal maestro sul significato del sacrificio di Isacco da parte di Abramo, regala un'interpretazione sconvolgente:
Dio non risparmia Isacco per benvolenza, ma il suo scopo era solo annichilire Abramo e dimostrare la sua superiorità: "sono talmente potente che posso sottometterti a mio piacimento e perfino farti uccidere il figlio che ami".
E' senz'altro una cultura affascinante, che proprio per questo genera discussione. Intanto sono il popolo eletto (come pure lo era la razza ariana), rispondono a leggi apparentemente assurde e a chi fa notare le contraddizioni, rispondono con la ripetizione.
Il film mette in mostra il continuo processo di astrazione e assolutizzazione della loro cultura/religione. E' emblematico il fatto che non abbiano una terra o lavori in cui si costruisce qualcosa, ma sono lontani dal concreto, rivolti alla finanza o ai media. Non c'è relativismo: la Torah è verità assoluta, viene da Dio, quindi non la si può toccare e tutto ciò che dice è da seguire alla lettera. E così non possono accostare carne e latte, accendere la televisione o rispondere al telefono di sabato e rappresentare Dio
Comunque la parte del film che ho preferito sono i flashback sull'infanzia del protagonista (un ragazzo ebreo dalla vivace cultura, che dopo aver studiato le Sacre Scritture si affilia a gruppi neonazisti). Interrogato dal maestro sul significato del sacrificio di Isacco da parte di Abramo, regala un'interpretazione sconvolgente:
Dio non risparmia Isacco per benvolenza, ma il suo scopo era solo annichilire Abramo e dimostrare la sua superiorità: "sono talmente potente che posso sottometterti a mio piacimento e perfino farti uccidere il figlio che ami".
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Film
Tolleranza, serve un limite
Riporto un bell'articolo di Galli della Loggia del Corriere di oggi:
Intanto cominciamo a convincerci - lo ha scritto ieri Magdi Allam - che le famigerate vignette antiislamiche c'entrano abbastanza poco con la bufera antioccidentale che da settimane sta soffiando dal Pakistan a Bengasi. Certamente quelle vignette hanno offeso milioni di credenti, ma esse hanno rappresentato solo un pretesto, sono state usate puramente come un'esca per scatenare violenze e disordini (il che non attenua, ma semmai aggrava, le responsabilità di chi come il ministro Calderoli non ha capito o, se ha capito, ha abboccato all'esca sperando in una manciata di voti in più).
Sono almeno due le ragioni che inducono a dubitare fortemente della spontaneità dei moti di piazza nelle capitali islamiche. Innanzi tutto le notizie che si hanno del complesso lavorio (durato almeno tre mesi dalla pubblicazione delle vignette alle prime manifestazioni) messo in opera dai capi della comunità islamica danese al fine di attivare i canali di mobilitazione che poi sono entrati in azione; e in secondo luogo l'ovvia complicità dei governi nei disordini, disordini avvenuti perlopiù in Paesi dove neppure un capannello di poche persone può riunirsi senza che la polizia lo sappia in anticipo, potendo così intervenire (o non intervenire) a suo piacere.
Dunque disordini preparati e voluti, ma non perciò meno gravemente rivelatori. L'estrema violenza e la rabbia cieca delle manifestazioni, la loro estensione e il loro ripetersi continuo, la partecipazione ad esse di una moltitudine di giovani, sono la spia che oggi nel mondo islamico si sta diffondendo, si è già diffuso, un virus cultural-religioso e politico dagli effetti incontrollabili, di cui la vittoria di Hamas nelle elezioni palestinesi e i proclami atomico-antisemiti di Ahmadinejad sono un'ulteriore e preoccupantissima prova. Che cosa sta succedendo tra quelle centinaia di milioni di uomini governati da regimi deboli e dispotici? Molta parte della scena ci rimane oscura, dominata dalla mancanza di libertà e quindi dal segreto, ma ne vediamo gli effetti: una sfera politica caratterizzata dalla demagogia e dall'incapacità di avviare qualunque vera riforma, una sfera sociale priva di qualsivoglia guida alla discussione razionale (giornali e tv indipendenti, intellettuali di orientamento liberale, scienziati), con un’altissima propensione al fanatismo religioso, indisponibile a riconoscere alcun diritto a chi pensa o vive diversamente, con una paurosa accettazione della violenza, e alla quale, infine, è possibile far credere che l'Occidente sia responsabile di ogni cosa.
Noi europei ci stiamo rapidamente abituando a tutto ciò, non ne scorgiamo più l'assoluta anomalia. Timoroso dell'accusa di leso multiculturalismo, il nostro discorso pubblico non osa più esprimere giudizi che non siano di comprensione, di più o meno tacita «tolleranza», verso qualunque intollerabile violenza o malefatta commessa nelle contrade dell' Islam. Ad una folla polacca o irlandese non perdoneremmo neppure un centesimo di quello che siamo pronti a perdonare ad una folla libica o afghana: ma ci va bene così. Dando un esempio stupefacente di viltà l'Unione Europea non ha espresso una protesta vigorosa neppure quando è stata devastata la sua sede a Gaza da una folla di quegli stessi palestinesi che vivono solo grazie agli aiuti di Bruxelles. Nulla sembra scuoterci, insomma: non solo non vogliamo accorgerci della via pericolosa che l'Islam ha imboccato, ma, quel che è peggio, sembriamo aver perfino paura di parlarne.
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Politica
18 feb 2006
Plunkett & Macleane
Oh, for a week, for a night, for a day
for the thrash of the wind
and the pistol's bray
Friends, for that right would you gladly be
dancing with the devil
on the Tyburn gallows tree
Cold-handed deliverer, feeder of flies
accomplice to murderer, mother of shame
Gallows tree,
Gallows tree
Bastard of history
Taker of gentlemen
Sweet James Macleane
for the thrash of the wind
and the pistol's bray
Friends, for that right would you gladly be
dancing with the devil
on the Tyburn gallows tree
Cold-handed deliverer, feeder of flies
accomplice to murderer, mother of shame
Gallows tree,
Gallows tree
Bastard of history
Taker of gentlemen
Sweet James Macleane
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Film
14 feb 2006
Global No Global?
Qualcosa che non sopporto sono i puristi della contro globalizzazione.
Ci danno dei bigotti, quando non degli ignoranti, perchè le nostre posizioni non sono sufficientemente nette e perchè basiamo le nostre opinioni sui normali giornali e su un poco di ragionamento. La stampa è infatti di parte, e lascia trapelare solo quello che il regime capitalista vuole farci sapere. Non si tratta di un organo di informazione libero e imparziale come quello dei paesi mussulmani o come le fonti alle quali i moderni Marx si abbeverano. Quello che leggono diventa la loro (in altro ambito odiata) Bibbia, un Verbo a cui credere acriticamente, semplicemente perchè conferma le loro teorie. Per quel che riguarda il pensare, da buoni ortodossi non lo concepiscono. Stessa cosa per il cambiare idea.
E poi si prendono la libertà di sparare a zero sulla Chiesa, sugli ultimi 500 anni della nostra storia e sulle nostre tradizioni, deprecando l'interventismo degli alti prelati e ripetendo come un mantra "ma anche da noi ci sono stati l'Inquisizione, il potere religioso e i conquistadores". Ma siete contenti di ciò che è successo? E allora perchè difendete paesi dove questa è la quotidianità (e dove non si intravedono segni di Rinascimento)?
E ovviamente non concepisco i vari rapiti liberati con i nostri soldi (e fin qui è condivisibile) che come prima cosa ringraziano i loro rapitori e poi annunciano di non veder l'ora di tornare sul luogo, per stare vicino a quelle bellissime persone. Ma allora perchè si sono fatti rilasciare?
E comunque segnalerei che va bene l'odio alle multinazionali, il "boicottiamo Merdonald" e affini, però le automobili che usate per andare ai concerti o alle manifestazioni, sono prodotte da multinazionali, consumano benzina (che inquina) e, se sono guidate da noglobal ubriachi, possono tirar sotto anche chi noglobal non è. Senza parlare poi di quelli che lavorano in banca e di quelli sempre attaccati ai cellulari (sono però sicuro che facciano solo chiamate locali, per non allargare la globalizzazione).
Quindi, cercate di essere più coerenti, o se proprio non riuscite, date giudizi più equilibrati. Facile fare l'occupazione della statale quando comunque si ha l'appartamento in corso Como o dei begli occhiali di Gucci (multinazionale??) da 150 Euro. Un paio di settimane di festa, di slogan, che magari potevano essere spese facendo qualcosa di utile. Non conosco molti dissidenti impegnati nel volontariato, ne conosco molti di più che in questo momento si stanno fumando una bella sigaretta (di tabacco sicuramente proveniente dal giardino di casa)...
Ci danno dei bigotti, quando non degli ignoranti, perchè le nostre posizioni non sono sufficientemente nette e perchè basiamo le nostre opinioni sui normali giornali e su un poco di ragionamento. La stampa è infatti di parte, e lascia trapelare solo quello che il regime capitalista vuole farci sapere. Non si tratta di un organo di informazione libero e imparziale come quello dei paesi mussulmani o come le fonti alle quali i moderni Marx si abbeverano. Quello che leggono diventa la loro (in altro ambito odiata) Bibbia, un Verbo a cui credere acriticamente, semplicemente perchè conferma le loro teorie. Per quel che riguarda il pensare, da buoni ortodossi non lo concepiscono. Stessa cosa per il cambiare idea.
E poi si prendono la libertà di sparare a zero sulla Chiesa, sugli ultimi 500 anni della nostra storia e sulle nostre tradizioni, deprecando l'interventismo degli alti prelati e ripetendo come un mantra "ma anche da noi ci sono stati l'Inquisizione, il potere religioso e i conquistadores". Ma siete contenti di ciò che è successo? E allora perchè difendete paesi dove questa è la quotidianità (e dove non si intravedono segni di Rinascimento)?
E ovviamente non concepisco i vari rapiti liberati con i nostri soldi (e fin qui è condivisibile) che come prima cosa ringraziano i loro rapitori e poi annunciano di non veder l'ora di tornare sul luogo, per stare vicino a quelle bellissime persone. Ma allora perchè si sono fatti rilasciare?
E comunque segnalerei che va bene l'odio alle multinazionali, il "boicottiamo Merdonald" e affini, però le automobili che usate per andare ai concerti o alle manifestazioni, sono prodotte da multinazionali, consumano benzina (che inquina) e, se sono guidate da noglobal ubriachi, possono tirar sotto anche chi noglobal non è. Senza parlare poi di quelli che lavorano in banca e di quelli sempre attaccati ai cellulari (sono però sicuro che facciano solo chiamate locali, per non allargare la globalizzazione).
Quindi, cercate di essere più coerenti, o se proprio non riuscite, date giudizi più equilibrati. Facile fare l'occupazione della statale quando comunque si ha l'appartamento in corso Como o dei begli occhiali di Gucci (multinazionale??) da 150 Euro. Un paio di settimane di festa, di slogan, che magari potevano essere spese facendo qualcosa di utile. Non conosco molti dissidenti impegnati nel volontariato, ne conosco molti di più che in questo momento si stanno fumando una bella sigaretta (di tabacco sicuramente proveniente dal giardino di casa)...
12 feb 2006
Borges
"Non percepirò più l'universo, percepirò lo Zahir. Secondo la dottrina idealista, i verbi vivere e sognare sono rigorosamente sinonimi; di migliaia di apparenze, me ne rimarrà una; da un sogno molto complesso, passerò ad uno molto semplice. Altri sogneranno che sono pazzo; io sognerò lo Zahir"
"Quando tutti gli uomini della terra penseranno, giorno e notte, allo Zahir, quale sarà il sogno e quale la realtà, la terra o lo Zahir?"
Ognuno penso avrà il proprio Zahir. In questo momento ho ben chiaro il mio. La citazione è da J.L. Borges, grande scittore e poeta argentino.
"Quando tutti gli uomini della terra penseranno, giorno e notte, allo Zahir, quale sarà il sogno e quale la realtà, la terra o lo Zahir?"
Ognuno penso avrà il proprio Zahir. In questo momento ho ben chiaro il mio. La citazione è da J.L. Borges, grande scittore e poeta argentino.
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Citazioni
11 feb 2006
Alla Scala
Ieri sera siamo andati alla Scala. Non avevo mai visto lo storico teatro ed è impressionante, pieno di stucchi, tendaggi, con sei piani e un lampadario immenso.
Eravamo in ultimissima posizione, anche se centrale, ma con un po' di difficoltà si riusciva a vedere decentemente. Il suono però non era potente come quello dell'Arcimboldi e in alcune arie la differenza era notevole. La tanto decantata acustica, almeno per quel che riguarda i posti low budget, non è quindi così vincente.
Rimangono comunque i bellissimi costumi, le grandiose scenografie (marmi come pavimento, piani rialzati, costumi coloratissimi e alla fine anche la pioggia) e un'opera bellissima. E' il Rigoletto, la storia del buffone di corte e della sua bellissima figlia Gilda, innamorata del Conte di Mantova, famoso per "la donna è mobile" (da cui Skolo ha derivato "e allora falla girare"). Ecco come Tarantino e Old Boy vengono anticipati:
Sì, vendetta, tremenda vendetta
di quest'anima è solo desio...
di punirti già l'ora s'affretta,
che fatale per te tuonerà.
Come fulmin scagliato da Dio,
te colpire il buffone saprà.
Eravamo in ultimissima posizione, anche se centrale, ma con un po' di difficoltà si riusciva a vedere decentemente. Il suono però non era potente come quello dell'Arcimboldi e in alcune arie la differenza era notevole. La tanto decantata acustica, almeno per quel che riguarda i posti low budget, non è quindi così vincente.
Rimangono comunque i bellissimi costumi, le grandiose scenografie (marmi come pavimento, piani rialzati, costumi coloratissimi e alla fine anche la pioggia) e un'opera bellissima. E' il Rigoletto, la storia del buffone di corte e della sua bellissima figlia Gilda, innamorata del Conte di Mantova, famoso per "la donna è mobile" (da cui Skolo ha derivato "e allora falla girare"). Ecco come Tarantino e Old Boy vengono anticipati:
Sì, vendetta, tremenda vendetta
di quest'anima è solo desio...
di punirti già l'ora s'affretta,
che fatale per te tuonerà.
Come fulmin scagliato da Dio,
te colpire il buffone saprà.
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Arte
9 feb 2006
Sentinella
E' un paio di giorni che non scrivo, non per troppi impegni ma per mancanza di computer e di creatività. Visto che dei due mi è tornato solo il primo, copio una novella breve di fantascienza molto attuale in questo momento di scontro tra civiltà. Chi avrà la pazienza di arrivare fino in fondo non se ne pentirà...
SENTINELLA
Fredric Brown (1954)
Era bagnato fradicio e coperto di fango e aveva fame e freddo ed era lontano cinquantamila anni-luce da casa. Un sole straniero dava una gelida luce azzurra e la gravità, doppia di quella a cui era abituato, faceva d'ogni movimento un'agonia di fatica.
Ma dopo decine di migliaia d'anni quest'angolo di terra non era cambiato. Era comodo per quelli dell'aviazione, con le loro astronavi tirate a lucido e le loro superarmi; ma quando si arrivava al dunque toccava ancora al soldato di terra, alla fanteria, prendere la postazione e tenerla, col sangue, palmo a palmo. Come questo fottuto pianeta di una stella mai sentita nominare finchè non ce lo avevano sbarcato.
E adesso era suolo sacro perchè c'era arrivato anche il nemico. Il nemico, l'unica altra razza intelligente della galassia? Crudeli, schifosi, ripugnanti mostri. Il primo contatto era avvenuto vicino al centro della galassia, dopo la lenta e difficile colonizzazione di qualche migliaio di pianeti; ed era stata la guerra, subito. Quelli avevano cominciato a sparare senza nemmeno tentare un accordo, una soluzione pacifica. E adesso, pianeta per pianeta, bisognava combattere, coi denti e con le unghie.
Era bagnato fradicio e coperto di fango e aveva fame e freddo, e il giorno era livido e spazzato da un vento violento che gli faceva male agli occhi. Ma i nemici tentavano d'infiltrarsi e ogni avamposto era vitale. Stava all'erta, il fucile pronto. Lontano cinquantamila anni-luce dalla patria, a combattere su un mondo straniero e a chiedersi se ce l'avrebbe mai fatta a riportare a casa la pelle. E allora vide uno di loro che strisciava verso di lui. prese la mira e fece fuoco.
Il nemico emise quel verso strano, agghiacciante, che tutti loro facevano, poi non si mosse più. Il verso e la vista del cadavere lo fecero rabbrividire. Molti, col passare del tempo, si erano abituati, non ci facevano più caso, ma lui no.
Erano creature troppo schifose, con solo due braccia e due gambe, la pelle d'un bianco nauseante, e senza squame.
SENTINELLA
Fredric Brown (1954)
Era bagnato fradicio e coperto di fango e aveva fame e freddo ed era lontano cinquantamila anni-luce da casa. Un sole straniero dava una gelida luce azzurra e la gravità, doppia di quella a cui era abituato, faceva d'ogni movimento un'agonia di fatica.
Ma dopo decine di migliaia d'anni quest'angolo di terra non era cambiato. Era comodo per quelli dell'aviazione, con le loro astronavi tirate a lucido e le loro superarmi; ma quando si arrivava al dunque toccava ancora al soldato di terra, alla fanteria, prendere la postazione e tenerla, col sangue, palmo a palmo. Come questo fottuto pianeta di una stella mai sentita nominare finchè non ce lo avevano sbarcato.
E adesso era suolo sacro perchè c'era arrivato anche il nemico. Il nemico, l'unica altra razza intelligente della galassia? Crudeli, schifosi, ripugnanti mostri. Il primo contatto era avvenuto vicino al centro della galassia, dopo la lenta e difficile colonizzazione di qualche migliaio di pianeti; ed era stata la guerra, subito. Quelli avevano cominciato a sparare senza nemmeno tentare un accordo, una soluzione pacifica. E adesso, pianeta per pianeta, bisognava combattere, coi denti e con le unghie.
Era bagnato fradicio e coperto di fango e aveva fame e freddo, e il giorno era livido e spazzato da un vento violento che gli faceva male agli occhi. Ma i nemici tentavano d'infiltrarsi e ogni avamposto era vitale. Stava all'erta, il fucile pronto. Lontano cinquantamila anni-luce dalla patria, a combattere su un mondo straniero e a chiedersi se ce l'avrebbe mai fatta a riportare a casa la pelle. E allora vide uno di loro che strisciava verso di lui. prese la mira e fece fuoco.
Il nemico emise quel verso strano, agghiacciante, che tutti loro facevano, poi non si mosse più. Il verso e la vista del cadavere lo fecero rabbrividire. Molti, col passare del tempo, si erano abituati, non ci facevano più caso, ma lui no.
Erano creature troppo schifose, con solo due braccia e due gambe, la pelle d'un bianco nauseante, e senza squame.
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Libri
6 feb 2006
Alpha Blondy
I presupposti per una bella serata c'erano tutti (forse anche qualcuno in più): grande musica, buona compagnia, tante birre. Non sempre però le cose vanno come devono andare. Invece Sabato ci siamo proprio divertiti, perchè il posto era più vicino del previsto, il profeta era in grande spolvero e anche il Pietro mi è parso in serata di gala. Se poi aggiungiamo che non abbiamo pagato il guardaroba e che al ritorno siamo usciti incolumi da un colpo di sonno (e gli altri anche dalla polizia), non poteva andare meglio. Certo per il mio studio non è stato l'ideale, visto che mi sono fischiate le orecchie fino alla sera e che più che dormire non ho fatto, però non si può avere tutto dalla vita... tanto l'esame oggi l'ho fatto comunque e mi sembra anche abbastanza bene. E' un periodo particolare per la scuola: sono in completo scazzo, ma nonostante questo (e non so come sia possibile) sto arrivando agli esami preparato come poche altre volte... ovviamente adesso mi beccherò un bel 19, comunque speriamo che continui...
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Musica
3 feb 2006
Internet??
Oggi ho messo nei segnalibri il blog di Luttazzi e neanche a farlo apposta, ha deciso di chiuderlo. In un intervista a Repubblica spiega perchè ed è una riflessione precisa e interessante:
"... è importante che la gente cominci ad uscire di casa. La televisione è un potente sedativo, internet e il blog sono un narcotico invincibile. Siamo confinati nelle casette e comunichiamo gli uni con gli altri, ma non incidiamo nel reale. E' importante uscire ed incidere..."
Manca a farlo apposta, stavo leggendo un libretto su "Tetsuo uomo d'acciaio", che riportava questo articolo di uno dei primi hacker italiani. Fa un po' il figo, ma in effetti è un altro ridimensionamento (forse doveroso) di internet:
"... lo so che per molti è impossibile concepire tutta la storia dell'esistenza umana precedente alla creazione dei cellulari, ma sappiate che è esistita anche un'era di grazia dove la gente viveva felice, lottava, amava, scopava, si sballava, ascoltava magnifico rock'n roll deviato, dagli Stooges a John Coltrane passando dai Germs fino agli Swans, parlava di rivoluzione, non immaginava l'avvento di Berlusconi, e riusciva perfettamente a vivere il futuro e stare sul cutting edge del borderline cyberpunk, pur senza stare wirata tutto il giorno on line..."
"... è importante che la gente cominci ad uscire di casa. La televisione è un potente sedativo, internet e il blog sono un narcotico invincibile. Siamo confinati nelle casette e comunichiamo gli uni con gli altri, ma non incidiamo nel reale. E' importante uscire ed incidere..."
Manca a farlo apposta, stavo leggendo un libretto su "Tetsuo uomo d'acciaio", che riportava questo articolo di uno dei primi hacker italiani. Fa un po' il figo, ma in effetti è un altro ridimensionamento (forse doveroso) di internet:
"... lo so che per molti è impossibile concepire tutta la storia dell'esistenza umana precedente alla creazione dei cellulari, ma sappiate che è esistita anche un'era di grazia dove la gente viveva felice, lottava, amava, scopava, si sballava, ascoltava magnifico rock'n roll deviato, dagli Stooges a John Coltrane passando dai Germs fino agli Swans, parlava di rivoluzione, non immaginava l'avvento di Berlusconi, e riusciva perfettamente a vivere il futuro e stare sul cutting edge del borderline cyberpunk, pur senza stare wirata tutto il giorno on line..."
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Citazioni
2 feb 2006
Choose life
Choose Life. Choose a job. Choose a career. Choose a family. Choose a fucking big television, choose washing machines, cars, compact disc players and electrical tin openers. Choose good health, low cholesterol, and dental insurance. Choose fixed interest mortgage repayments. Choose a starter home. Choose your friends. Choose leisurewear and matching luggage. Choose a three-piece suite on hire purchase in a range of fucking fabrics. Choose DIY and wondering who the fuck you are on a Sunday morning. Choose sitting on that couch watching mind-numbing, spirit-crushing game shows, stuffing fucking junk food into your mouth. Choose rotting away at the end of it all, pishing your last in a miserable home, nothing more than an embarrassment to the selfish, fucked up brats you spawned to replace yourself. Choose your future. Choose life... But why would I want to do a thing like that? I chose not to choose life. I chose somethin' else. And the reasons? There are no reasons. Who needs reasons when you've got heroin?
Ovviamente è Trainspotting (e mi ricorda molto Fight Club quando parlano dell'Ikea).
Ovviamente è Trainspotting (e mi ricorda molto Fight Club quando parlano dell'Ikea).
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