9 feb 2006

Sentinella

E' un paio di giorni che non scrivo, non per troppi impegni ma per mancanza di computer e di creatività. Visto che dei due mi è tornato solo il primo, copio una novella breve di fantascienza molto attuale in questo momento di scontro tra civiltà. Chi avrà la pazienza di arrivare fino in fondo non se ne pentirà...

SENTINELLA
Fredric Brown (1954)

Era bagnato fradicio e coperto di fango e aveva fame e freddo ed era lontano cinquantamila anni-luce da casa. Un sole straniero dava una gelida luce azzurra e la gravità, doppia di quella a cui era abituato, faceva d'ogni movimento un'agonia di fatica.
Ma dopo decine di migliaia d'anni quest'angolo di terra non era cambiato. Era comodo per quelli dell'aviazione, con le loro astronavi tirate a lucido e le loro superarmi; ma quando si arrivava al dunque toccava ancora al soldato di terra, alla fanteria, prendere la postazione e tenerla, col sangue, palmo a palmo. Come questo fottuto pianeta di una stella mai sentita nominare finchè non ce lo avevano
sbarcato.
E adesso era suolo sacro perchè c'era arrivato anche il nemico. Il nemico, l'unica altra razza intelligente della galassia? Crudeli, schifosi, ripugnanti mostri. Il primo contatto era avvenuto vicino al centro della galassia, dopo la lenta e difficile colonizzazione di qualche migliaio di pianeti; ed era stata la guerra, subito. Quelli avevano cominciato a sparare senza
nemmeno tentare un accordo, una soluzione pacifica. E adesso, pianeta per pianeta, bisognava combattere, coi denti e con le unghie.
Era bagnato fradicio e coperto di fango e aveva fame e freddo, e il giorno era livido e spazzato da un vento violento che gli faceva male
agli occhi. Ma i nemici tentavano d'infiltrarsi e ogni avamposto era vitale. Stava all'erta, il fucile pronto. Lontano cinquantamila anni-luce dalla patria, a combattere su un mondo straniero e a chiedersi se ce l'avrebbe mai fatta a riportare a casa la pelle. E allora vide uno di loro che strisciava verso di lui. prese la mira e fece fuoco.
Il nemico emise quel verso strano, agghiacciante, che tutti loro facevano, poi non si mosse più.
Il verso e la vista del cadavere lo fecero rabbrividire. Molti, col passare del tempo, si erano abituati, non ci facevano più caso, ma lui no.
Erano creature troppo schifose, con solo due braccia e due gambe, la pelle d'un bianco nauseante, e senza squame.

1 commento:

Anonimo ha detto...

La conoscevo già; ciò non toglie che sia fantastica ed effettivamente tristemente attuale...