E' un periodo piuttosto lungo (rispetto al passato) che non aggiorno il blog. Il fatto è che non sta succedendo niente degno di nota. Si stanno susseguendo giornate praticamente uguali. Il mix è sempre lo stesso: lezioni, sonno, treno, corsa, qualche libro. Cambia magari l'ordine e la frequenza, ma mi sembra tutto veramente ripetitivo. Una sensazione ovattata, quasi di essere in un nonluogo. Diciamo che mi sto annoiando e meno male che venerdì parto. Mi aspetto molto dall'Aprile europeo...
Qualche fatto che ha rotto la monotonia:
- l'uscita (pura contemplazione estatica);
- il libro dei Wu Ming;
- la citazione spedita da Prove sull'etica del viandante (che riporterò in uno dei prossimi post);
- l'incontro in università con padre Alex Zanotelli.
Tra l'altro, senza volerlo, il libro che sto leggendo, "Trilogia di New York", è una serie di racconti lunghi (romanzi brevi) su persone che fanno cose ripetitive e senza scopo, rimanendo incantati e alienati da questa inattività, incapaci di reagire e assuefatti al non fare (e non essere). Ogni storia si conclude con una non-conclusione, assolutamente in linea con i personaggi. Mi aspettavo qualcosa sulla città di New York e invece mi sono trovato questo strano oggetto. Direi che è più uno stato d'animo che un libro e ricorda molto l'inizio de "Le conseguenze dell'amore".
Citazione da Kant:
"La noia è una sorta di anelito verso un piacere ideale"
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